Una donna, nata a Biancavilla, la quale attraverso l’estro artistico esprime il suo potenziale nelle varie declinazioni. Una figura femminile che crede nel calore dell’arte. Adriana Tomasello tende, attraverso la creatività, a dare nuova vita ad oggetti e luoghi.
Il percorso artistico-formativo
Adriana Tomasello nasce nel 1964; frequenta il Liceo Artistico di Catania e poi consegue il diploma di Scultura all’Accademia di Belle Arti. Inoltre per 18 anni ha studiato pianoforte. Sono percorsi che hanno temprato il suo estro artistico, caratterizzato dalla disciplina in forme e colori. La fede buddista, abbracciata all’età di 22 anni, consolida il suo tipo di approccio verso il lavoro di ricerca artistica.
Per Adriana l’arte è svincolata dalla questione economica; essa, infatti, costituisce la massima espressione della libertà. La donna lavora all’Ispettorato Agricoltura di San Giuseppe La Rena. Con i/le colleghi/e ha svolto un’operazione di recupero e ricomposizione di libri che rischiavano di essere buttati. I testi hanno trovato un’altra disposizione, che connota il valore della cultura da cui si può originare la bellezza. Altri oggetti, quali timbri e dischi, hanno trovato allestimento con un’esposizione permanente.
Il Buddismo porta l’artista ad accogliere una visione olistica nell’arte. Tutti gli elementi di un determinato luogo sono profondamente connessi tra loro. Essi, insieme, determinano la composizione di quel luogo, il quale a sua volta impregna gli elementi della sua energia. Adriana, nel realizzare le sue installazioni, parte da una parola, un sentimento o una percezione, che diviene poi lo spunto per creare. Da aspetti minimi, da spiragli partono le composizioni. Gli elementi che trova nel contesto sono lineari, rigorosi e da cui si avverte un ritmo. Adriana lo coglie e decontestualizza il luogo in cui si trova. Ella dà una nuova vita agli elementi che trova: la loro energia diviene qualcos’altro, poiché raccontano nuove storie, spazi, ambienti.
Le installazioni di Adriana Tomasello
Soppesare, installazione di pietre all’ex stazione di San Marco a Paternò, incarna un lavoro artistico i cui elementi hanno assunto una nuova vita. Essendo stato un luogo dimenticato, le pietre hanno assimilato quell’energia; ma con una nuova disposizione assumono un’altra carica vitale. Così Adriana recupera ambienti, spazi coi relativi elementi e vi attribuisce una nuova vita. Un’arte che, oltre a tendere alla bellezza, trasforma l’energia, spesso stagnante, dei luoghi e contribuisce a creare armonia.
L’installazione Eppur si muore concerne la guerra, tema molto discusso da oltre un anno. Adriana, nell’esprimersi, si riferisce alla realtà oggettiva e, attraverso l’arte, comunica la sua sensibilità verso i problemi attuali. Trova rappresentazione uno spazio apparentemente silente ma in realtà devastato dalla guerra. Gli elementi presenti danno la sensazione di rimanere sospesi, poiché i conflitti bellici portano a sentirsi sempre in bilico, tra la vita e la morte, pure in senso figurato. La guerra è distruzione e continua, nell’intorpidimento dell’opinione pubblica. Eppur si muore ha trovato esposizione alla mostra d’arte Dimensioni, tenutasi ai Minoriti di Catania dal 06 maggio al 14 maggio. Un gioco da tavolo che si configura come modello di un campo di battaglia.
L’universalità dell’arte
Adriana Tomasello, nel suo estro creativo, si ispira a Leonardo Da Vinci e a Joseph Beuys. Col primo riconosce l’interconnessione tra i vari fenomeni nel mondo, proponendola sempre nelle sue installazioni. Beuys, invece, ha portato avanti l’arte sociale, come strumento di rivendicazione delle istanze collettive. Egli ritiene che ognuno/a, secondo le sue inclinazioni, è un artista. Spetta poi a ciascuno/a fa affiorare questa dimensione, e con quali strumenti. Attraverso l’arte, si tende al cambiamento sociale; si vuol lasciare un segno, volto a stimolare la coscienza critica. La dimensione artistica può risultare superflua e decorativa, ma è universale poiché si rivolge a chiunque senza distinzione. Affiora la sua spiritualità per via dei simboli che esprime e soprattutto per il suo enorme potenziale quando si dispiega.
Non si può mettere a reddito l’arte, per il suo elevato valore etico, nonché per la sua matrice spirituale. Essa, inoltre, fa tendere all’unicità. Ciascun artista esprime la sua individualità, in termini di stile, forme, colori, significati. I singoli artisti poi, come individui unici, convergono e volgono a creare assieme. Per Adriana Tomasello l’arte incarna molteplici componenti che non si contraddicono tra loro, anzi portano armonia. La spiritualità, la giustizia sociale, l’unicità, la generatività convergono verso una dimensione artistica in grado di trasformare la vita.