Il 7 ottobre si celebra la Madonna del Rosario. Oggi vi parliamo della storia e dell’architettura della Chiesa del Rosario a Biancavilla, fra le più belle della nostra città.
La chiesa del Rosario a Biancavilla
La struttura si affaccia sulla piazza centrale della città, ubicata sul lato sud, prima denominata Piazza Plebiscito oggi Piazza Roma. Si tratta di una delle chiese maggiori di Biancavilla dopo la Basilica. La chiesa del Rosario con la sua mirabile facciata costituisce, assieme alla Basilica e ai palazzi limitrofi, costituiscono il centro monumentale di maggior rilievo artistico di Biancavilla.
La chiesa nacque agli inizi del 1600 come chiesa dedicata a San Rocco; verso la fine del secolo essa cambiò denominazione, divenendo la sede della congregazione del SS. Rosario.
Oggi è sussidiaria della Basilica Santuario “S. Maria dell’Elemosina”, conosciuta come la Chiesa Madre.
La chiesa del 1600
La Chiesa del Rosario nacque come chiesa di San Rocco agli inizi del 1600. Ne è testimonianza un atto di matrimonio datato 30 luglio 1606 benedetto dal cappellano Francesco Siriano. Inoltre, il 17 gennaio 1599 si registrò il primo matrimonio dove i cappellani sottoscrivevano “della Matrice Chiesa”. Un secolo dopo, l’originaria chiesa fu ampliata per volere dell’abate Antonino Piccione, come si evince da una lapide commemorativa a destra della navata. Nel 1719 l’abate aveva lasciato rendite per la costruzione di un monastero di Santa Chiara nei pressi della chiesa. Con le suddette rendite, amministrate dal can. Filippo Cocina sotto il progetto dell’arch. Francesco Battaglia da Catania, nel 1750 furono avviati i lavori di costruzione. IL’idea del monastero venne abbandonata.
Dopo varie vicissitudini, nel 1900 le fabbriche completate, per ordine del can. Vito Piccione sono state demolite e in sostituzione ad esse furono costruite delle nuove stanze abbellite con decori di stucco indorate. Sempre lo stesso incaricò l’architetto milanese Carlo Sada, attivo a Catania e provincia, di redigere un prospetto artistico intonato con l’interno dell’edificio sacro.
La facciata del Sada
La nuova facciata fu progettata e ricostruita dall’architetto Carlo Sada nella 2^ metà dell’800. E’ uno dei capolavori dell’architetto milanese. Qui Sada realizzò anche il campanile della Chiesa Madre. Avrebbe dovuto realizzare anche la facciata del Palazzo comunale ma il progetto non venne finanziato, preferendone un altro.
La facciata del Sada è interamente realizzata in pietra calcarea bianca scolpita a conci. Si sviluppa in senso verticale. L’ architrave poggia su due coppie di semicolonne laterali che adornano il portale d’ingresso principale rettangolare su cui si erge un arco a tutto sesto con accanto delle quattro gigantesche colonne, decorate con festoni, ghirlande e motivi floreali nei capitelli.
Nell’arco la scritta C-SADA-MED-ARCHIT-FRONTIS-TEMPLI. Particolare anche il putto su cui ci legge l’iscrizione HIC CONFR.M.SS.ROSARII che la chiesa appartiene alla Confraternita del Rosario. Si accede attraverso una scalinata in pietra lavica dell’Etna.
Le altre decorazioni della facciata
Sopra l’architrave il timpano archivoltato si trova il campanile che è anche la parte più bella dell’edifico. Ai due lati sono collocati due angeli oranti molto particolareggiati e con espressioni serafiche. Si trovano in perfetta simmetria e sembrano appoggiati alla struttura. Dentro la cella campanaria è collocata la statua della Madonna del Rosario.
La Madonna del Rosario, assieme al Bambino che tiene in braccio, sono figure possenti, in piena armonia con le figure degli angeli oranti. La Madonna reca una particolareggiata e ricchissima corona e tiene fra le mani lo scettro. Il tutto è illuminato da due lampade votive in ferro battuto decorate con motivi liberty. Oggi la corona purtroppo è gravemente danneggiata e non esiste più lo scettro.
I festoni e i fiori, usati come motivi decorativi, abbelliscono anche questa parte che culmina in un cupolino a padiglione con tasselli in ceramica verde mentre il monogramma mariano è in blu. A completare l’opera architettonica una croce in ferro battuto che poggia su una sfera in pietra bianca.
Interno
All’interno vi è un’unica navata, senza transetto. Il barocco che si trova all’esterno viene più marcatamente espresso in questo sacro spazio, caratterizzato da quattro altarini e dall’altare centrale in marmi policromi a cui si accede da balaustra in marco, affiancati da colonne con capitelli corinzi ricoperte da foglie di acanto tipiche del più puro stile barocco settecentesco. Anche la volta è interamente decorata con motivi floreali in oro.
L’altare è sormontato da una nicchia dentro cui vi è la statua della Madonna del Rosario, decorata con marmo e madreperla.
Gli altari che accolgono le statue dei santi, sono divisi fra loro da angeli portacandela con vesti azzurro e rosa. Preziosa anche la Via Crucis lignea.
All’interno si trova anche un piccolissimo organo e la scala da cui si accede al campanile.
Al suo interno è custodita una delle statue protagoniste del Venerdì della Settimana Santa a Biancavilla. Parliamo della settecentesca statua del Cristo alla colonna che esce nella Sera dei Tri Misteri.
La riapertura dopo il terremoto
Il 10 gennaio del 1998 un terremoto fece crollare il tetto della sagrestia, e danneggiò la facciata, arrecando danni alla corona e allo scettro della Madonna. La chiesa fu chiusa al culto. Dopo quattro anni di consolidamento della struttura avvenne la riapertura nella solennità della Vergine del Rosario.
La chiesa è scelta da molti biancavillesi per i propri matrimoni. Si tratta di un vero e proprio gioiello della nostra città.
(Testo dal sito della Basilica Collegiata di Biancavilla); foto copertina di S. Portale
