Grande successo per la prima edizione dell'”Etna Wine Forum”, la manifestazione che ha voluto far conoscere a livello internazionale e nazionale il vino dell’Etna prodotto nei vigneti di Biancavilla. Scopriamo nel dettaglio l’iniziativa che chiude il calendario degli eventi per i festeggiamenti di San Placido.
L’ “Etna Wine Forum” a Biancavilla
‘Biancavilla Etna Wine Forum’ è il nome della manifestazione tenutasi nel centro policulturale di Villa delle Favare dal 15 al 17 ottobre, culminata nella giornata di domenica 16, con la degustazione dei vini delle cantine di Biancavilla e dell’Etna. L’iniziativa è promossa dal Comune di Biancavilla, insieme all’associazione Degusta Etna, recente ente di promozione culturale. Sono stati tre giorni di eventi dedicati al vino e alle eccellenze di Biancavilla con in programma visite presso le cantine, degustazioni tecniche e un focus sui vini del versante sud-ovest del vulcano. Organizzati masterclass, workshop e dibattiti. Una vetrina per le aziende del territorio con l’opportunità di far conoscere i propri prodotti.
Protagonisti esperti nazionali e internazionali di enologia che hanno acceso i riflettori sulle nostre produzioni in primis Susan Hulme, la ‘Master of Wine’ britannica, seguita da Joanna Miro, CEO di Wine Global Aspect e Presidente di Italian Taste Summit. Presente anche l’assaggiatore Matteo Gallello, protagonista di una masterclass.
La manifestazione nella sua prima edizione, a cui l’amministrazione comunale ha lavorato alacremente, si è proposta come un “laboratorio” di idee per stimolare una nuova visione sui vini dell’Etna, sui territori e le peculiarità che contribuiscono a definire il profilo vitivinicolo, agricolo e turistico del Sistema Etna.
L’evento è stato ripreso dalla stampa nazionale e internazionale. Lo scopo è quello di aiutare i produttori locali a lanciare i propri vini ma anche a incrementare le produzioni del territorio cercando di alimentare l’enoturismo.
Il logo realizzato per la ‘tre giorni’ del ‘Biancavilla Etna Wine Forum’ è iconico perché propone un calice di vino nato dall’eruzione del nostro Mungibeddu.
Il vino dell’Etna alla conquista del mondo
L’Etna, come sappiamo, è un macrocosmo che vive e che dà vita a prodotti particolarissimi e pregiati, apprezzati in tutto il mondo. Con le sue eruzioni, l’Etna produce le “sciare”, accumuli di lava, che con lunghi processi fisico-chimici danno vita ai suoli sabbiosi delle pendici del vulcano. Ogni sciara, avvenuta in epoche storiche diverse, determina una particolare composizione dei terreni. Proprio il terreno lavico dell’Etna, ricco di cenere, sali minerali e sabbia dona al vino un sapore intenso e pieno di sfumature.
La nostra Muntagna, è un vulcano di sapori che sta creando le condizioni affinché i vini che si producano attorno siano fra i migliori. In questo luogo, da secoli, il vino si produce da sempre. Proprio il terreno sabbioso e vulcanico rende la vite più longeva e la carica di componenti particolari che danno vita all’Etna Doc rosso, bianco, rosato e spumanti di grandissima qualità. Il Nerello Mascalese è il vitigno autoctono principe della zona etnea. Stiamo assistendo a una crescita sempre più esponenziale nel mercato nazionale e internazionale e i territori dell’Etna pullulano di aziende che offrono esperienze enoturistiche. Piano piano la vulcanica Doc Siciliana e i vini dell’Etna stanno conquistando tutti.
Di poche ore fa è la notizia che il patron di Diesel Renzo Rosso, grande appassionato dei vini dell’Etna, ha deciso di puntare sul vino siciliano, rilevando una storica cantina della Doc Etna, la Benanti.
Il potenziale vitivinicolo dell’Etna continua ad attirare nuovi investitori. Una strada questa che il comune di Biancavilla, a forte vocazione agricola vuole e deve sfruttare.
Il vino prodotto a Biancavilla
Il versante sud ovest dove si trovano i vigneti di Biancavilla, assieme al versante est e nord che producono da tempo e con successo vini bianchi e rossi devono diventare la molla affinché anche la Sicilia punti su questo tipo di attività per risollevare la propria economia.
Il versante sud ovest dell’Etna, grazie a questa manifestazione, è diventato protagonista questi giorni nell’enologia nazionale e internazionale. Il vino del territorio biancavillese presenta ed esprime pienamente tutte le caratteristiche del vulcano. A detta dei tanti esperti che questi giorni si sono radunati a Biancavilla, il centro etneo, potrebbe diventare una piccola capitale dei vini dell’Etna. Qui l’uva, i vigneti, la vendemmia sono radicate nella cultura di ogni famiglia.
Biancavilla deve promuovere oltre al vino anche tutti i suoi prodotti agricoli eccellenti fra cui: ficodindia, Mela Cola e Pera Coscia, insieme alla Nocellara, all’olio e all’arancia rossa, offrendo uno spaccato di “economia agricola sostenibile”.
Etna Wine Forum, le aziende
Domenica 16, Villa delle Favare si è trasformata in una grande enoteca all’aperto, con l’allestimento di tavoli all’interno del grande cortile che ha accolto tantissimi amanti ed esperti del vino.
Ecco le aziende che hanno partecipato: Agata Santangelo, Barone di Villagrande, Cantine di Nessuno, CVA, Duca di Salaparuta, Eudes. Feudo Cavaliere, Firriato, Foti Randazzese, Generazione Alessandro, Giovinco, Masseria Setteporte. Murgo, Nicosia, Papale, Pietrardita, Planeta, Podere dell’Etna segreta. Quinto Arco, Serafica Terra di Olio e Vino, Tenuta Boccarossa. Tenuta del Vallone Rosso, Tenuta di Fessina, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi – La Gelsomina. Terra di Montalto, Terrafusa e Travaglianti.
Presenti anche l’Enoteca dell’Etna, Racina, le associazioni AIS Catania, AIS Jonico Etnea, ONAV, l’Istituto Alberghiero IPSSAT Rocco Chinnici. Hanno partecipato all’evento anche diverse associazioni del mondo della sommellerie, ma anche le enoteche, i ristoranti e i numerosi giornalisti della critica enologica nazionale ed internazionale.
Con questo evento si vuol far diventare Biancavilla una via d’accesso importante per lo sviluppo e promozione vitivinicola; non a caso la cittadina è la terza porta di accesso sull’Etna. L’obiettivo di organizzatori e amministrazione comunale è quello di estendere l’area della “DOC Etna” creando anche un circuito che proponga un circuito di turismo enogastronomico.
