I ‘Calanchi del Cannizzola’ sono un particolare sito, un geomorfosito collocato fra i monti Erei, l‘Etna, all’interno della Valle del Simeto in territorio appartenente a Centuripe e Paternò, comuni italiani rispettivamente del libero consorzio comunale di Enna e della città metropolitana di Catania. Biancavilla possiede degli apprezzamenti di terreno in quest’area, usati come agrumeti.
“Calanchi del Cannizzola“
Conosciute anche in dialetto biancavillese come Lavanchi o Valanchi, termini che designano particolari solchi raggruppati in valli, originatisi dall’azione dell’acqua sulle rocce argillose. Il geologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Pierfrancesco Burrato, sul sito dell’Ingv, li ha definiti come «un fenomeno geomorfologico di erosione degli strati superficiali del terreno che si produce principalmente per l’effetto dello scorrimento delle acque su rocce argillose, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento. Il termine calanchi indica quindi i solchi nel terreno lungo il fianco di un monte o di una collina che rappresentano drenaggi stretti e affilati».
I Calanchi creano paesaggi molto suggestivi. Essi appartengono alla lista dei siti d’interesse comunitario/zone speciali di conservazione della rete Natura 2000. Sicuramente offrono per la loro forma alcuni fra gli spettacoli difficilmente replicabili dall’uomo. In Sicilia si trovano anche nella zona di Caltagirone. In Italia li possiamo ammirare in Basilicata e in Toscana.
Il suggestico ‘deserto dei Calanchi’
I Calanchi, proprio nell’area che fa riferimento alle cittadine di Centuripe e Paternò ha dato vita al suggestivo deserto dei Calanchi, caratterizzato dalla zolla argillosa che rimanda al colore della sabbia del deserto. Spesso si trovano coesistenti anche campi coltivati, contornati da boschetti di macchia mediterranea, agrumeti, uliveti. I calanchi del Cannizzola, così chiamati per via dell’omonimo torrente affluente destro del fiume Simeto, presentano terreni argillosi e depositi alluvionali.
Il paesaggio che si è creato è aspro e suggestivo. Inoltre, i calanchi spesso assumono forme di vere e proprie sculture che ripropongono soprattutto la forma di un piede dell’elefante. Si tratta di un’area che presenta caratteristiche geologiche uniche a livello mondiale e di pregio a livello paesaggistico e ambientale.
Un set cinematografico
Il geomorfosito dei Calanchi del Cannizzola è un vero e proprio tesoro da valorizzare e tutelare! Proprio per la sua composizione e per le sue forme ha attirato nel tempo l’attenzione di fotografi, artisti, registi che lo hanno usato come set cinematografico. I calanchi del Cannizzola, così chiamati per via dell’omonimo torrente affluente destro del fiume Simeto, presentano terreni argillosi e depositi alluvionali.
Mia madre mi racconta sempre che, nell’estate del 1964, andando nell’agrumeto sito lì vicino, in compagnia di parenti, vide allestito il set cinematografico del famoso film “La Bibbia” di J. Huston del 1966. Proprio nelle parti più interne dei calanchi c’era la scenografia con macina del mulino per il grano, le oasi con le palme, i cammelli, gli stazzi con le pecore, che serviva per realizzare alcune delle scene più belle del kolossal americano improntate sulla Genesi, e in particolare alcune scene dell’episodio di Abramo.
“Eravamo andati lì proprio per assistere alle riprese- racconta mia madre- ma uno della troupe ci cacciò dicendo che non potevamo rimanere a guardare. Bastarono pochi minuti per creare in noi piccoli sorpresa e meraviglia. Eravamo entusiasti per ciò che vedevamo! Non dimenticherò mai quello che ho visto e quel luogo così suggestivo animato dal magico mondo del cinema!”
Il sito poi è divenuto set per lo spot dell’Audi e di un sevizio televisivo de “Il provinciale” su Rai 2.
Ad oggi sono state ancora utilizzati nel maggio 2021 come set per una produzione franco-svizzera targata Cattleya ( produzione di Gomorra, Romanzo Criminale, Suburra) per raccontare la storia di una manager francese che vive in Sicilia e del suo rapporto col figlio.
La “Grande Panchina” nei Calanchi del Cannizzola
Lo scorso 29 aprile è stata inaugurata l’installazione ‘Big Bench’ , la “Grande Panchina“, opera dell’architetto americano Chris Bangle. L’artista finora ha installato in tutto il mondo, in oltre 10 anni, delle panchine gigantesche dalle quali ammirare la bellezza della natura; questa allestita nei Calanchi del Cannizzola è la n° 202 nel mondo; si tratta di una vera e propria l’attrazione nata per valorizzare questo particolare paesaggio. Si tratta di una ‘Panchina Gigante’ in colori azzurro cielo e rosa, su cui sedersi e vivere questo luogo dell’anima.
Presenti all’inaugurazione i sindaci di Biancavilla e Centuripe, Antonio Bonanno e Salvatore La Spina,
L’installazione si trova su di una terrazza panoramica, su un terreno in affitto della famiglia Capizzi di Biancavilla e di proprietà del Comune di Biancavilla. Qui vi sono anche agrumeti, uliveti e macchia mediterranea.
L’iniziativa rientra nell’ambito del ‘BIG BENCH COMMUNITY PROJECT (BBCP)’ per il sostegno alle comunità locali, al turismo e alle eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala.
Biancavilla e i Calanchi
“Il sito – ha osservato Francesco Capizzi, promotore della Grande Panchina dei Calanchi – sarà aperto 24 ore al giorno, sette giorni su sette, al fine di garantire un afflusso flessibile e liberamente programmabile. L’abbiamo realizzata affinché diventi presidio di un sito dall’inestimabile bellezza e, nel contempo, strumento di riscoperta di quello che vorremmo definire ‘turismo di prossimità’, affinché chiunque possa sentirsi incluso nella fruizione“.
“Dall’alto di una panchina gigante – ha commentato il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno – tutto ciò che ci circonda si veste di una bellezza diversa. Riempie d’orgoglio il fatto che a promuovere una iniziativa del genere nel nostro territorio siano cittadini di Biancavilla che hanno a cuore lo sviluppo e l’amore della nostra terra. D’ora in poi i siciliani e quanti hanno il privilegio di mettere piede nella nostra terra, hanno un posto in più da ammirare: la Grande Panchina nel ‘deserto’ dei Calanchi”.
La panchina permetterà al visitatore di godere di panorami unici a 360 gradi, un modo per ricongiungersi, idealmente e fisicamente, con la natura.
Un sito da preservare
Proprio per valorizzare questo straordinario spettacolo della natura, si è auspicata la creazione di una riserva. Molti si stanno muovendo in questa direzione. Realizzare una riserva comporta però numerosi problemi.
Apprezziamo l’iniziativa della famiglia Capizzi che ha voluto far conoscere la grande bellezza dei calanchi invitando tutti a vederli e viverli dal vivo; vi troverete davanti una vista mozzafiato.
All’interno del sito ufficiale BIG BENCH COMMUNITY PROJECT trovate le esatte indicazioni per raggiungere il luogo.
foto copertina tratta da Wikipedia; autore: Di sikeliakali
Fonti: comune di Biancavilla, pagina facebook Antonio Bonanno sindaco; wikipedia,