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Biancavilla in festa per i suoi Santi Patroni

Santi Patroni e protettori della città di Biancavilla: san Zenone, Madonna dell'elemosina, San Placido

I Santi Patroni di Biancavilla Zenone, Maria Santissima dell’Elemosina e San Placido, si celebrano in questi giorni e riabbracceranno i fedeli biancavillesi.

Origine dei Santi Patroni di Biancavilla

I primi santi patroni di Biancavilla, San Zenone e la Madonna dell’Elemosina, sono strettamente collegati alle origini della città, furono infatti decretati tali per via del gruppo degli Arbëreshë, fuggiaschi verso Piana degli Albanesi. Questi in quest’area, denominata Callicari, dopo il famoso miracolo del fico. Quando la comunità greco albanese si stanziò in questo sito, San Zenone e la Vergine Madre dell’Elemosina, furono i protettori della piccola comunità nascente. La tradizione popolare li rese proto-patroni.

Biancavilla, nel corso della sua storia, si è sempre affidata alla Madre dell’Elemosina, mentre ha scelto come patrono prima San Zenone e il 23 settembre 1709, San Placido. Quindi i primi due santi patroni sono di rito bizantino, l’ultimo di rito latino.

La vita e il martirio di San Zenone

Zenone, visse nel IV secolo d. C. periodo delle persecuzioni contro i cristiani organizzate dal feroce imperatore Diocleziano. Nacque nell’odierna Amman, capitale della Giordania, da nobile famiglia pagana; abbracciò la carriera militare. Si convertì nascostamente al Cristianesimo, liberò i suoi servitori.  Zenone offrì la sua testimonianza di fede, offrendosi liberamente al martirio, insieme al suo fedele compagno Zena e contravvenendo all’ordine dell’imperatore. Massimiano, lo fece spogliare delle insegne militari e lo sottopose ad atroci tormenti. Quindi, fece sospendere entrambi ad un legno con ai piedi sassi pesanti, e ordinò di accendere sotto il loro piedi del fuoco, mentre venivano battuti con verghe. Il 23 giugno del 304 Zenone e Zena furono decapitati.

Santi Patroni: Zenone

Il culto al santo martire Zenone, Proto-patrono di Biancavilla, risale alle origini albanesi della comunità: la colonia greco-albanese, in viaggio verso Palermo, portò con sé anche una statuetta in argento del santo, alta cm. 3,7, appartenente al capo del gruppo fermandosi a Callicari. Il fuggiaschi recavano con sé anche la Sacra Icona di Maria e una croce. Si introdussero le tradizioni orientali. Zenone è soldato martire d’Arabia; si festeggia il 14 febbraio, data che coincide con l’arrivo dei Padri albanesi a Biancavilla.

Di San Zenone esiste a Biancavilla anche una via che collega le vie Sicilia ed Etnea. Mariano Piccione, autore di una “vita di San Zenone” che si conserva nell’archivio della Collegiata.

Tra i Santi Patroni di Biancavilla c'è anche il soldato martire Zenone, primo patrono della città.
Tra i Santi Patroni di Biancavilla c’è anche il soldato martire Zenone, primo patrono della città. Foto di S. Portale

A Biancavilla i festeggiamenti tributati a San Zenone sono documentati fino al 1665. Di San Zenone si conservano alcune reliquie, donate nel 1578 alla comunità biancavillese da Roma, custodite in una teca di cristallo insieme alla piccola statuetta originaria.

La leggenda attorno al simulacro di San Zenone

Un tempo questa statua, la più antica presente in città, era rinchiusa dentro una nicchia, all’interno della cappella di San Placido, nascosta al culto e ai fedeli da una tela raffigurante lo stesso santo, opera del pittore Giuseppe Tamo da Brescia, per via di una leggenda. L’opera pittorica è stata restaurata nel 2005-2006; oggi si trova nella navata di destra della Basilica e raffigura San Zenone tra i Santi Francesco d’Assisi e Filippo Neri, al centro, Maria dell’Elemosina; sullo sfondo compaiono l’Etna e Biancavilla. Un’altra raffigurazione pittorica del santo si trova all’interno del chiostro del convento dei Frati Minori di Biancavilla, nel ciclo degli affreschi. Deteriorato un affresco che lo ritrae assieme a San Placido nella Chiesa della Mercede. Il Santo si trova raffigurata in una statua sul cornicione del campanile della Basilica, opera di Salvatore Grimaldi. 

La statua è stata celata e dimenticata negli anni poiché, secondo una radicata tradizione, quando si portava in processione, avrebbe causato sgradevoli intemperie meteorologiche. Inoltre, anche il nome di Zenone, dapprima abbastanza diffuso è quasi totalmente sparito all’interno della città.

I Santi Patroni di origine greco albanese: Santa Maria dell'Elemosina e San Zenone
I Santi Patroni di origine greco albanese: Santa Maria dell’Elemosina e San Zenone. Foto di S. Portale

La rinascita del culto

Il culto rinasce nel 2000, grazie all’operato di 2000 padre Antonino Tomasello. Nel 2002 si è operato il restauro della statua. Nel 2004, per il 17°centenario del martirio, l’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” ha adornato la statua lignea del santo, risalente a fine 1500, realizzata da un artista catanese con una spada, opera di un artista francese. Sostituito da pochi anni anche il cerchio che sovrastava la testa del santo con una ricca e decorata aureola. Il santo reca in mano il Vangelo e la palma del martirio. Indossa ricchi abiti riccamente decorati di foggia spagnoleggiante, realizzata ispirandosi alla statuetta originaria. Si è creato ad hoc un giorno in cui fare memoria del santo soldato martire, ovvero il 2 ottobre, preceduto il 1 ottobre dall’offerta della cera per tutti i santi patroni di Biancavilla.

Il 2 ottobre del 2014  il simulacro e le reliquie sono state portate a spalla da alcuni fedeli nel centro storico. Si è usato anche un fercolo. Nel 2018 la processione non ha avuto luogo per mancanza di portatori. Poco dopo si è costituito il circolo denominato “Amici si San Zenone” con lo scopo di alimentare e diffondere il culto. Ogni 2 ottobre si celebra in Chiesa Madre la sua festa.

Maria Santissima dell’Elemosina

La Festa principale in cui si celebra la Madonna dell’Elemosina è quella estiva. La celebrazione di ottobre si affianca ad essa, il 4 ottobre, nel contesto delle feste patronali. In tale giorno, al termine delle Messe e degli atti di omaggio resi dal popolo, l’Icona viene recata solennemente in processione per le vie del centro storico sull’artistico fercolo maggiore, realizzato come ex voto dai biancavillesi, per lo scampato pericolo dal terremoto del 1883. Inoltre la rappresentazione della Madre di Dio presente nella nicchia sul portale della facciata, ogni 3 ottobre reca l’omaggio di una corona di fiori da parte dei Vigili del Fuoco o delle associazioni di volontariato.

L'icona della Madonna dell'Elemosina raffigura la Madre Misericordiosa con in braccio il Bambino
la Sacra Icona lignea della Madonna dell’Elemosina posta nell’altare maggiore della basilica santuario di Biancavilla.

Importante omaggio fatto alla vergine è quello musicale tributato nel 1954 da Mons. Antonino Distefano e musicato da Mons. Giosuè Chisari. Esso è un inno popolare cantato con molta emozione da tutti i fedeli.

L’Associazione “Maria SS. dell’Elemosina” nasce nel 2002 per la tutela e la promozione della devozione a Maria SS. dell’Elemosina.

San Placido: patrono e protettore di Biancavilla

A soppiantare il primo patrono Zenone e quindi a porre fine alla tradizione orientale, sostituendola con quella latina occidentale è il santo monaco benedettino Placido. Questi morì da martire il Il 5 ottobre del 541, dopo essere stato decapitato dai pirati guidati dal feroce Mamuca, autore di saccheggi e omicidi. Mamuca fece tagliare e strappare la lingua a Placido lo decapitò, uccise i suoi fratelli e altri 30 monaci. In seguito però, durante una tempesta in mare, le sue navi furono distrutti dalle onde. 

Placido divenne nuovo patrono ufficiale di Biancavilla il 23 settembre 1709 con decreto di Andrea Riggio, Vescovo di Catania. Il santo arrivò a Biancavilla grazie alla vicinanza dell’ abbazia a Santa Maria di Licodia e del monastero benedettino di Nicolosi, per intercessione dell’abate. La consegna delle reliquie di San Placido è attestata da una pergamena che si conserva tra il tesoro della Chiesa Madre.

Il monaco benedettino Placido si affianca dal 23 settembre 1709 agli altri Santi Patroni della città
Il monaco benedettino Placido si affianca dal 23 settembre 1709 agli altri Santi Patroni della città. Foto di S. Portale

Dopo il ritrovamento a Messina nel 1588 delle Reliquie di San Placido e la fama di miracoli, nel 1602 a Biancavilla si autenticò una Reliquia del Santo. Qui pervenne la reliquia del braccio destro del santo, fino ad allora custodita nell’abazia licodiese. Da qui si diffuse e radicò il culto. Inoltre, in seguito ai terremoti e alle eruzioni, molti abitanti che vivevano nei paesi limitrofi emigrarono a Biancavilla, uno dei centri pedemontani meno colpiti da tali calamità. San Placido operò ai biancavillesi numerosi miracoli.

Il 23 settembre, Biancavilla celebra il patrocinio di San Placido sulla città. Avviene da poco anche la consegna delle tre chiavi e l’apertura ufficiale del sacello entro cui è custodita la statua del santo.

La cappella dei Santi Patroni

All’interno della Chiesa Madre, nella navata di sinistra si trova la cappella di San Placido, oggi denominata dei Santi Patroni perché custodisce le statue di san Zenone, Placido, del Cristo Morto.

La cappella fu interamente affrescata da Giuseppe Tamo da Brescia nel XVIII secolo; sulla lunetta d’ingresso l’artista raffigura il martirio di San Placido. Nella volta si vede la splendida apoteosi di San Placido e compagni martiri con l’incoronazione della Vergine Maria e altri soggetti.

Durante il rovinoso terremoto del 1693, la cappella non subì danni rilevanti. Si pensa che fosse il nucleo originario dell’antica chiesa, poi allargatasi sempre più.

La statua di San Placido all'interno della cappella dedicata ai santi Patroni nella Basilica santuario Maria Santissima dell'Elemosina di Biancavilla
La statua di San Placido all’interno della cappella dedicata ai santi Patroni nella Basilica santuario Maria Santissima dell’Elemosina di Biancavilla. foto di S. Portale

La statua del santo è in legno ed è opera del sacerdote biancavillese Placido Portal, realizzata tra Seicento e Settecento. Fra gli attributi del santo notiamo il pastorale, il libro e palma in argento sbalzato e cesellato. Successivamente è stata aggiunta una collana con un prezioso crocifisso e la chiave della città. Prezioso anche il fercolo, di stampo barocco, in gesso, smaltato in oro, che conduce il Santo per le vie cittadine nei giorni del 5 e 6 ottobre.

La festa di San Placido

La festa dell’abate benedettino a Biancavilla si celebra la mattina del 5 ottobre: a mezzogiorno l’uscita e la processione del Santo e delle sue Reliquie sul fercolo è salutata con fuochi artificiali nella centralissima Chiesa Madre. Da lì si compie il giro delle principali vie del centro storico. A condurre il fercolo sono i membri del “Circolo San Placido”, che intonano canti e preghiere. Vestono di un saio bianco con cappuccio e scapolare che raffigura il Santo. Al seguito della processione amministratori comunali ed autorità ecclesiastiche e devoti.

La processione della mattina del 5 giunge fino a Villa delle Favare, un tempo alla residenza estiva del Marchese, dove dal 2019 campeggia un immagine del Santo.

Alla festa partecipano anche molti biancavillesi residenti a Gap in Francia, emigrati negli anni Cinquanta. Biancavilla dal 2010 è gemellato con Gap (capoluogo del dipartimento Hautes Alpes in Provenza al confine con l’Italia, con circa 40 mila abitanti). Essi hanno donato al santo nel 2007 una nuova palma in argento, per rinsaldare l’originario legame.

Inoltre una delegazione del comune di Castel di Lucio, nel messinese, partecipa annualmente alla processione perché condivide con Biancavilla San Placido come patrono della cittadina. Anche qui avviene un gemellaggio.

Il 6 ottobre avviene la processione serale: il Santo percorre l’itinerario denominato  “Giro dei Santi”, nel centro storico. Al rientro viene effettuata la benedizione e uno spettacolo pirotecnico doppio che conclude a mezzanotte la festa in piazza don Bosco.

Nel 2015 vi fu un evento eccezionale: l’arrivò da Messina l’urna Reliquaria del santo, in occasione dei 1500 anni dalla nascita del martire benedettino.

Un legame strettissimo

Un numero elevatissimo di biancavillesi porta il nome di Placido e dei suoi diminutivi Placidino o Dino. Anticamente si usavano i nomi dialettali Teddu e Tidduzzu e Prazzitu.

Durante queste feste si consuma u scumuni, si partecipa alla fiera, si va al parco giochi.

Il legame fra Biancavilla e questo santo è ancora strettissimo.

I tre Santi Patroni di Biancavilla, venerati presso lo stadio comunale dopo lo scampato pericolo del terremoto dell'ottobre 2018 che colpì la città provocando danni alle strutture ma nessuna vittima
I tre Santi Patroni di Biancavilla, venerati presso lo stadio comunale dopo lo scampato pericolo del terremoto dell’ottobre 2018 che colpì la città provocando danni alle strutture ma nessuna vittima. Fonte foto: pagina facebook Circolo San Placido di Biancavilla

Alle ore 02:34 italiane del 6 ottobre 2018, la cittadina di Biancavilla fu scossa da un forte terremoto con una magnitudo di 4.6, che non causò fortunatamente vittime fra la popolazione che si riversò impaurita nelle strade e piazze del paese. I danni maggiori li subirono gli edifici, soprattutto le chiese. I biancavillesi hanno ravvisato un altro intervento divino di San placido che ha voluto proteggere la popolazione. Il monumento dedicato al Santo Patrono, nei pressi della rotatoria di viale dei fiori, realizzato nel settembre 2018 e inaugurato poche settimane dopo la scossa, reca una piccola targa marmorea di ringraziamento.

In tanti infatti hanno ravvisato la protezione dei tre santi patroni. Annullata la processione serale, il 6 ottobre 2018 si è tenuta allo stadio comunale, con le tre statue radunate in un altare e un solenne momento di preghiera e ringraziamento. Nel 2019 per ricordare lo scampato pericolo si è tenuta la celebrazione di una messa di ringraziamento, alle ore 2.30.

Fonti: http://www.basilicacollegiatabiancavilla.it/; https://www.santamariaelemosina.it/. Foto copertina: locandina Ottobre Sacro.

Biancavilla in festa per i suoi Santi Patroni ultima modifica: 2021-10-05T11:30:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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