“Triccê l’acqua” o “trizza i l’acqua“, un luogo che torna a essere funzionale e fruibile dopo anni di abbandono. Si tratta di un sito che nel passato costituiva un vero e proprio punto di ritrovo per i tanti biancavillesi che qui si recavano con bodoni e bottiglie a prendere l’acqua e godere della frescura dei vigneti. Il nome è anche trizza i l’acqua è una storpiatura dell’italiano “Traccia dell’acqua” perché qui attingeva dalla condotta esistente nelle vicinanze oggi gestita da Acoset; la condotta porta ancora oggi l’acqua della sorgente Ciapparazzo del territorio di Bronte verso Catania e gli altri paesi etnei.
Triccê l’acqua, un po’ di storia
Un tempo il sito era dislocato in un’area diversa, in contrada Picardo, dove oggi insiste la rampa di accesso sulla strada statale SS 284 in direzione Adrano. In origine recava un abbeveratoio alimentato da una fontanella che erogava acqua purissima sia alle persone, che agli animali impegnati nei pesanti lavori agricoli. Con la costruzione dell’importante arteria stradale l’abbeveratoio fu distrutto e la fontana spostata.
Negli anni 80, l’amministrazione del tempo ripristinò alcune fontanelle più a monte, giusto all’incrocio con la strada che porta verso la contrada Spadatrappo, ma senza ripristinare l’antico abbeveratoio. Col tempo il sito è divenuto ricettacolo di rifiuti di ogni tipo e progressivamente abbandonato e vandalizzato. L’acqua non era più potabile viste la alte concentrazioni di vanadio.
“trizza i l’acqua”: i lavori di ripristino
La fontana si trova nella zona nord, nella periferia di Biancavilla che conduce alle vigne. Essendo oggi collocata in un punto cruciale, si è ritenuto opportuno avviare lavori di ripristino e di riqualificazione dell’intera area. Qui infatti si raggiunge l’Etna e si trovano molti ristoranti che attraggono, per offerta e qualità, gli abitanti dell’intera provincia di Catania.
Oggi il sito è pienamente fruibile e tanti biancavillesi si recano con bidoni, taniche, bottiglie alla fontana che eroga nuovamente acqua potabile.
L’antica fontana è stata ricostruita con pietre a secco, utilizzate anche per il muretto sormontato da tegole, caratteristiche della zona etnea. Si è provveduto a estirpare le erbacce e si è realizzato un nuovo impianto idrico. Aggiunto anche un impianto di illuminazione.
Questi piccoli interventi di riqualificazione contribuiscono al miglioramento di tutto il territorio. La fontana costituirà un biglietto da visita per quella che viene considerata la terza porta per l’Etna per via della strada provinciale che conduce al vulcano più alto d’Europa.
