In molti paesi, in particolare al sud Italia e nel nostro comprensorio etneo, è tradizione in occasione del Giovedì Santo che precede la Pasqua allestire i tradizionali altari della Reposizione. Scopriamo di che cosa si tratta. E’ uno dei riti più suggestivi della Settimana Santa in Sicilia, ispirata dagli influssi spagnoli, frutto della dominazione.
Cosa sono gli altari della Reposizione
Con il Giovedì Santo si entra nel vivo delle celebrazioni del Triduo Pasquale. Il Giovedì in chiesa si celebra l’istituzione dell’Eucarestia, la lavanda dei piedi e le processioni delle chiese per la visita all’altare della reposizione che accoglie l’Eucarestia. Si tratta di altari allestiti in modo sontuoso, comunemente conosciuti come Sepolcri, dove i fedeli si recano per la preghiera, la meditazione e l’adorazione. Recano oggetti che richiamano il vangelo e le simbologie della Passione di Cristo. Inoltre, assieme alle composizioni di fiori, alla stola, al vangelo, alle spighe di grano, alle lucerne e a citazioni evangeliche si trovano anche piantine germogliate realizzate con i semi di grano, con le lenicchie o altri cereali. Queste piantine, messe a germogliare settimane fa, simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua Resurrezione. Con questi filamenti di germogli si rinnovava quindi l’aspetto simbolico e propiziatorio della rigenerazione della vita.
Quella di allestire questi altari o “ i Sepolcri” è un’antica tradizione che ancor oggi è amata dai fedeli. Vengono realizzati in ogni parrocchia.
Altari della Reposizione e “cruciddi”
Una tradizione propria di Biancavilla è quella dei “cruciddi”. In particolare, il Giovedì Santo, dopo la solenne celebrazione eucaristica “in coena Domini“, si tiene la processione de I cruciddi, cioè la visita ai sepolcri delle chiese cittadine, gli altari dove viene riposta la Santissima Eucarestia, che si conclude in nottata dopo l’adorazione. Nelle parrocchie viene realizzato ad hoc un magnifico altare, ogni anno diverso. Dopo la messa, ogni singola comunità parrocchiale si dirige in processione per visitare in altre chiese i “sepolcri”. Questo momento ha origini molto antiche. Le piccole processioni a cui partecipano i fedeli sono così chiamate “cruciddi”per la presenza di una croce e un asciugatoio, simbolo della Settimana Santa assieme agli altri. I fedeli in processione intonano canti e recitano preghiere. Arrivati nelle parrocchie più vicine si mettono in adorazione del Santissimo.
In particolare, la chiesa Madre visita gli altare della chiesa Annunziata e Idria, a sua volta l’Idria visita le chiese dell’Annunziata e Chiesa Madre. L’annunziata visita la chiesa Madre e l’Idria. Le processiioni si snodano in via vittorio Emanuele, via Umberto, via Scutari, tipiche del cosiddetto “giro dei Santi”. Negli ultimi anni anche le parrocchie del Santissimo Sacramento e di San Salvatore sono protagonisti dei “cruciddi” visitando le chiese del centro storico.
Questo del Giovedì Santo è uno dei riti tipici della Settimana Santa biancavillese. Al rientro dall’adorazione di consuma una cena frugale e ci si prepara per l’uscita del fercolo della Madonna Addolarata dalla chiesa del Purgatorio, in cerca del Cristo morto, e per l’uscita dei gruppi statuari dei Misteri che caratterizzano il venerdì santo biancavillese.
BUONA PASQUA!
foto di S. Portale
