“Il Giardino di Re Mida” è un progetto che porta avanti la riqualificazione di un’area urbana all’interno di un centro di educazione ambientale permanente in cui si svolgono numerose attività volte alla sensibilizzazione alla sostenibilità attraverso vari progetti nella realtà di Biancavilla. Scopriamo di più nella nostra intervista.
Il Giardino di Re Mida
“Il Giardino di Re Mida” , nome particolare che si riferisce non solo alla leggenda del mitico re geco che rendeva oro tutto ciò che toccava ma soprattutto a un progetto complesso e variegato. Si tratta di un luogo di incontro e di ritrovo che rappresenta un segno tangibile di un fermento culturale che può rigenerare il paese di Biancavilla e le aree urbane limitrofe, dimostrando che il cambiamento degli stili di vita verso un mondo più sostenibile è assolutamente possibile e attuabile nel breve periodo.
Il progetto è finanziato dal Dipartimento delle politiche sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il Bando Fermenti.
Tutte le attività proposte e realizzate si svolgono presso il sito presso dell’antico macello comunale di Biancavilla, messo a disposizione dall’amministrazione comunale dal 2018. L’area di zona dell’ex macello comunale sarà riqualificata grazie a un cospicuo finanziamento con fondi del Pnrr. I lavori interesseranno soprattutto i locali interni della struttura, vicina al quartiere Solaris, a poca distanza da monumenti iconici quali la Fontana Vecchia e la via dei mulini.
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Abbiamo incontrato Manuela Cannistraci, una delle fautrici più attive ed entusiaste del progetto e presidente della Irssat Young Onlus.
Manuela, spiegaci da dove nasce esattamente la denominazione di questo progetto
” Il nome fa riferimento, come si diceva prima, non solo al mito ma anche a una sorta di scatola cinese che contiene più progetti. Il primo è quello del NO.WA (No Waste), finalizzato a predisporre un piano d’azione per la prevenzione della produzione e per la riduzione dei rifiuti. Esso si inserisce all’interno del progetto dell‘I.R.S.S.A.T. (Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente ed il Territorio). Il Giardino di Re Nida nasce proprio dall’idea di progetto No Waste e in particolare da un acronimo: Midal NoWaste ovvero Mini digestore Anaerobico, che contratto diventa MIDA”.
Parlaci dell’I.R.S.S.A.T. (Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull’Ambiente ed il Territorio)
” Sì esso è il progetto per antonomasia che ci accoglie e da cui nascono tutti gli altri; l’istituto è nato nel 2001 come organizzazione (no-profit) riconosciuta dalla Regione Sicilia, avente per oggetto esclusivo iniziative di rilevanza sociale, per questo opera con la chiara idea di partecipare alla “ristrutturazione” del territorio, mediante l’uso di energie assolutamente rinnovabili, quindi, nel pieno rispetto e nella salvaguardia dell’Ambiente. L’ I.R.S.S.A.T., oltre a proporre progetti propri tendenti a migliorare la qualità della vita con l’ausilio di nuove e moderne tecnologie, si pone come raccoglitore di istanze per stimolare ed “aiutare” quanti vogliano intraprendere azioni di ricerca, sviluppo e sperimentazione, al fine di sostenerne nuove idee e nuovi progetti e di realizzare i migliori brevetti perché possano diventare impresa.
Perciò, l’Istituto si propone di promuovere azioni di divulgazione dei metodi come la ricerca mirata allo sviluppo ed alla sperimentazione di modelli di evoluzione urbana e territoriale basata sull’autosufficienza energetica e la realizzazione di progetti miranti a creare un efficace sistema per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti solidi urbani (RSU), armonizzandoli al contesto urbano”.
L’I.R.S.S.A.T., inoltre, partecipa ai principali progetti di Ricerca che l’Unione Europea, la legislazione Nazionale e quella Regionale mettono a disposizione (Programmi Quadro, PON, POR, ecc). Come menbri dell’associazione, partecipiamo inoltre, insieme agli altri soggetti presenti nel settore (Università italiane e straniere, Enti pubblici e Privati, Imprese, ecc.), all’individuazione di forme di collaborazione e di partenariato, nonché ad azioni di coordinamento per la realizzazione di nuove tipologie di infrastrutture, in ogni ambito possibile.
Nel 2019 è nata anche Irssat Young Onlus, associazione giovanile che raccoglie i tirocinanti“.
Come si è evoluto questo progetto fino ad arrivare al Giardino di Re Mida?
” Nel 2009, come IRSSAT, abbiamo ottenuto un finanziamento importante dall’Unione Europea e abbiamo brevettato una compostiera anaerobica da cucina che trasformava i rifiuti organici in scarti pretrattati per fare del compost. Nel 2018, abbiamo presentato un altro progetto legato al NO.WA (No Waste), con il Comune di Biancavilla in partnership, per realizzare una compostiera di comunità nell’area verde accanto all’antico macello comunale. Il progetto non ha ancora l’autorizzazione dalla Regione per attuarsi concretamente nonostante come NO.WA (No Waste) esso abbia ricevuto il finanziamento del Ministero e ci abbia fatti classificare primi in tutta Italia, venendo riconosciuti come eccellenza. Attendiamo con fiducia che il tutto si possa sbloccare.
Nel frattempo, con l’uscita del bando Fermenti nel 2019, ricollegandoci al passato, abbiamo dato vita al Giardino di Re Mida, in riferimento alla creazione di un giardino sensoriale, un orto condiviso. Esso è uno dei progetti innovativi finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. Progetti utili per la nostra città e coscienza di cittadini che oggi sono realtà in divenire“.
Cosa si propone di fare il Giardino di Re Mida?
” Vuole coinvolgere la comunità biancavillese e le cittadine limitrofe ad adottare stili di vita sostenibili. Vogliamo che gli spazi che stiamo realizzando siano fruibili dalle famiglie per trascorrere qui il loro tempo e non solo per conferire il loro organico. Vogliamo spingere i nostri concittadini ad avere un rapporto più stretto e diretto con la natura, a far qui passeggiate, a piantare alberi, fiori, ortaggi, utilizzando il compost ottenuto. Abbiamo pensato poi di inserire anche attività di inclusione sociale accanto al recupero di questo spazio del macello, da anni abbandonato e non sfruttato in tutte le sue potenzialità. Si tratta di un centro di educazione ambientale permanente. L’ANCI ha finanziato un altro progetto realizzato con il Comune di Biancavilla che prevedeva il riuso delle casette in legno del GAL Etna sistemate con l’aiuto dei ragazzi dei laboratori di artigianato creativo.
Abbiamo poi il “FIX LAB”, con cui abbiamo dato vita a laboratori professionalizzanti che permettono di riciclare materiali già utilizzati messi a nuovo per essere nuovamente vissuti e fruiti. Questo progetto è totalmente in sinergia col Giardino di Re Mida. “FIX LAB” è un progetto di inclusione sociale per giovani di 16-35 anni. Si profila come un vero e proprio Repair Cafè. E’ realizzato dal Comune di Biancavilla in partnership con IRSSAT Ets e IRSSAT YOUNG Onlus ed è finanziato dall’ANCI e dal Dip. per le politiche giovanili. Proprio con il FixLab l’amministrazione comunale, negli scorsi mesi, ha promosso dei percorsi formativi che hanno l’obiettivo di mettere in relazioni i giovani con il mondo del lavoro. Sono state elargite Borse lavoro retribuite per il 10% dei partecipanti del valore di 700 euro circa al mese per 4 mesi.”.
Come nasce l’idea dell’orto urbano e del giardino sensoriale?
” Nasce nel 2019 da un’idea di una nostra tirocinante di Irssat Young che ha realizzato la sua tesi sul giardino sensoriale, collegandola all’inclusione sociale, per rendere protagonisti con un percorso ad hoc anche i soggetti disabili. Noi di IPSSAR e Giardino di Re Mida,( una decina in tutto) abbiamo apprezzato l’idea e ci siamo spesi subito per realizzarla. Il giardino è sviluppato in tre sezioni e prevede: un percorso sensoriale (in fase di realizzazione), orto urbano realizzato anche da volontari e dai ragazzi delle scuole con il programma PCTO degli istituti superiori della zona. Sono state piantumate le prime piantine e, nei prossimi mesi, vedremo il risultato.
Infine abbiamo la sezione che ospita il centro educativo, il FixLab, con una struttura in legno al coperto e dove potremmo realizzare le visite didattiche per le scuole per illustrate i cicli vegetativi delle varie piantine, ortaggi, ecc. In questo spazio allestiamo i nostri eventi“.
Quali attività avete finora realizzato con tutti questi progetti?
” I progetti sono ad oggi tantissimi. Abbiamo realizzato attività legate all’artigianato e riciclo ricreativo. Fra le nostre attività annoveriamo: il laboratorio di riparazioni sartoriali, di cucito e riciclo stoffe, di grafica e stampa 3d, con cui possiamo riparare gli oggetti. Abbiamo poi riparazione di elettrodomestici. Collaborano con noi tanti professionisti, fra cui una decina di professori coinvolti, provenienti dai vari atenei siciliani.
Negli scorsi mesi abbiamo realizzato a giugno la prima ecofesta, seguita ad ottobre dalla festa d’autunno organizzata da IRSSAT e Irssat Young con i ragazzi dell’Associazione Lotus e della Comunità Sentiero Speranza. I ultimo abbiamo allestito in Piazza Roma a Biancavilla il Mercatino solidale #FattoConAmore per la vendita di beneficenza delle creazioni realizzate durante i laboratori. A breve vorremmo avviare e-commerce per vendere gli oggetti realizzati nei laboratori e poi anche i frutti dell’orto (confetture, marmellate, ecc.)
Il nostro non è un progetto rivolto a qualcuno in particolare ma che mira a coinvolgere e raggiungere tutti. Vogliamo creare un dialogo intergenerazionale e coinvolgere le persone, a partire dal quartiere e molti altri dei paesi limitrofi, sensibilizzando alla sostenibilità ambientale. La nostra idea è quella di invogliare a cambiare gli stili di vita, spiegando che ognuno può apportare piccoli ma sostanziali cambiamenti a favore dell’ambiente e della salute.
Vogliamo rendere questo spazio un centro e punto di riferimento per questi accorgimenti oltre che creare una piazza per lo scambio di saperi“.
Che riscontro ha avuto e sta avendo quest’iniziativa?
“Nonostante le difficoltà le nostre iniziative stanno avendo una buona partecipazione e un buon riscontro grazie alla collaborazione con le associazioni cittadine. Inoltre, il progetto FiX Lab ha avito grande successo. i ragazzi sono invogliati. La loro partecipazione ci dà un’ulteriore spinta a continuare su questa strada. Continueremo a fare rete con le associazioni locali, nell’ottica del gioco di squadra costruttivo. Questa è per noi un’occasione per crescere assieme e acquisire competenze, oltre che per fare qualcosa di concreto per la collettività e per la comunità.
Miriamo anche a coinvolgere i negozianti e le reti territoriali come sponsor e come vetrina. Auspichiamo un maggior coinvolgimento della gente del quartiere per creare questo spazio condiviso per coltivare il proprio orto. Qualcuno ci sta dando una mano, come volontario, ad allestire in meglio l’orto. Siamo partiti da pochi mesi, siamo fiduciosi di crescere e lasciare il segno”.
Quali sono i vostri progetti attivi?
” Stiamo organizzando tante giornate di apertura al pubblico perché vorremmo coinvolgere sempre più la cittadinanza. Attualmente sono stati attivati n. 5 laboratori (Artigianato creativo, Giardinaggio e orticoltura, Riciclo creativo – Speciale Halloween e Speciale Natale, Cucito e riciclo stoffe) e grazie alle convenzioni stipulate con gli istituti scolastici locali, gli studenti possono scegliere di frequentare i nostri laboratori come PCTO (ex Alternanza Scuola-Lavoro).
Sono inoltre in programma diversi eventi aperti al pubblico, fra cui l’organizzazione di mercatini di Natale e l’ecofesta natalizia che si svolgerà il prossimo 18 dicembre.
Nell’ambito della Festa di Domenica 18 ci sarà un apposito spazio per presentare anche i progetti e le
iniziative di altri enti e associazioni locali per condividere buone esperienze e crescere insieme attivando reti di collaborazione e supporto. Fra le attività proposte: tombola, lotteria e pesche, nonché l’angolo Truccabimbi e l’immancabile foto con Babbo Natale”.
Importante è anche la collaborazione con i soggetti diversamente abili. Ce ne parli?
“ I laboratori sono indirizzati a tutti senza alcun limite. Per noi, questi “ragazzi speciali”, oltre a quelli che vivono un disagio sociale ed economico, coloro che vivono uno svantaggio, sono diventati una risorsa importantissima non solo dal punto di vista materiale ma soprattutto dal punto di vista umano e relazionale. Siamo diventati una grande famiglia: stare insieme, creare insieme qualcosa dal vecchio, creare fattivamente qualcosa di nuovo è un’esperienza coinvolgente e che arricchisce, come arricchisce sicuramente aiutare gli altri, vedere il loro sorriso. Tutto ciò ci fa star bene, accresce in noi sentimenti positivi e di condivisione concreta. A mio avviso, questo è il senso della comunità, l’aiuto reciproco che arricchisce. Vorrei avvicinare a questa realtà quante più persone possibili per far sperimentare loro questa preziosa esperienza umana; venite a trovarci e dateci un mano per costruire una comunità!”
Ringraziamo Manuela e ci auguriamo che questo pregevole progetto abbia grande sostegno da parte di tutti.