Una rappresentazione che ha ricondotto ad un’altra dimensione, in una cittadina come Biancavilla che auspica la bellezza. Margherita Stazione ’19 è uno spettacolo teatrale tenutosi lo scorso 23 settembre presso Villa delle Favare. Esso è una trasposizione del romanzo Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. Tutta la rappresentazione riconduce al contesto di ambientazione: dalle luci soffuse alla scenografia. Soprattutto l’interpretazione da parte di Laura Ingiulla di Margherita incarna la realtà storico-sociale cui il romanzo si riferisce.
Chi ha voluto lo spettacolo
Enza Cantarella, assessora alle politiche giovanili, ha promosso l’evento, insieme al sindaco Antonio Bonanno. L’intento è far conoscere a tutta la cittadinanza i giovani talenti del paese che altrove dispiegano i propri orizzonti. Lo spettacolo ha già debuttato al Teatro Andromeda di Santo Stefano di Quisquina in provincia di Agrigento. Una rappresentazione di qualità portata avanti nella più ampia rassegna di eventi organizzati per la festività patronale. Vi è stato un riscontro positivo da parte dei biancavillesi, con un’ampia partecipazione.
Margherita Stazione ’19: la sua essenza scenica
Lo spettacolo verte sulla figura di Margherita, la protagonista femminile del romanzo di ispirazione. Ella, donna trentenne, sposata da molto tempo con un uomo facoltoso, dispone di tutto ciò che è desiderabile. Ma una casa confortevole non le dà la libertà. Margherita ha provato questa solo nell’amore corrisposto col Maestro, intellettuale costretto al confine per aver scritto satire e messaggi contro il regime stalinista. E’ l’Unione Sovietica degli anni ’30. La propaganda dichiara che si vive in un paese libero, come più volte si evidenzia nel corso dello spettacolo, ma in realtà vi è una grossa censura.
Margherita, nel suo monologo, rievoca tutte le emozioni intense lasciate dalla relazione col Maestro, legate sia alle manifestazioni di affetto, sia a ciò che fino a quel momento è stato assopito. Una relazione amorosa intensa che ha fatto ritrovare in Margherita luci e ombre, nonché il valore delle piccole cose, come l’osservare le stelle, da cui parte una profonda riflessione. L’incontro col Maestro, per Margherita, costituisce un percorso di crescita interiore. Ella si affida sempre più al suo sentire, a ciò che prova a livello viscerale. Quindi va oltre le convenzioni sociali che le assegnano il ruolo di moglie. Margherita ritrova quindi se stessa e tale aspetto culmina nella parte finale della rappresentazione teatrale.
Uno spettacolo sobrio ma incisivo
Si chiama Margherita Stazione ’19 poiché la protagonista femminile nel romanzo compare nel capitolo XIX. Laura Ingiulla è riuscita meticolosamente a incarnare il personaggio, sia rispetto al timbro di voce, sia rispetto a parole e movimenti. Ella ha scritto il testo per lo spettacolo teatrale, soffermandosi sull’emotività di Margherita; la regia è di Manuel Giliberti. Margherita Stazione ’19 è sta un’occasione per divulgare la cultura negli spazi aperti, specialmente dopo oltre due anni di isolamento sociale che hanno impedito queste manifestazioni. Eventi da ricordare più spesso, visti i tempi in cui la cultura è resa più distante dalle gente comune.
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