Un luogo pulsante di Biancavilla che torna, dopo diversi anni, a rivivere, seppur occasionalmente. Uno spazio storico del paese che ha accompagnato più generazioni allo svago genuino. Cinema Trinacria, recentemente, ha ripreso con le proiezioni saltuarie.
Storia di un luogo dell’anima biancavillese
Gaetano Origlio inizia il percorso con l’apertura dell’Arena Trinacria nei pressi della stazione centrale ferroviaria, il cui primo film proiettato è stato I pompieri di Vigiù, con Totò. Questo corrisponde con l’avvento del cinema sonoro, aspetto che cattura le persone poiché più comprensibile rispetto alle proiezioni mute. Una nuova forma di intrattenimento di Biancavilla che richiama pure il mondo onirico.
Precedentemente, in paese, c’è stata l’Opera dei Pupi, col teatro in via Cittadella gestito da Milio Musumeci, detto Dannu Miliu. Questi ha sempre realizzato i manifesti sugli spettacoli, dipinti su carta. L’avvento del cinema sonoro da un lato fa risorgere la settima arte, dall’altro però a Biancavilla porta le persona a recarsi sempre meno agli spettacoli dei Pupi. Così Milio Musumeci si ritira a Catania e vende i Pupi al signor Sanfilippo. Questi non era avvezzo alle recitazioni sceniche; perciò, per continuare l’Opera dei Pupi, si accosta al parlatore D’Agata, intenditore di teatro. Dopo la morte di Sanfilippo i Pupi tornano a Milio Musumeci, che cerca di portarne avanti la rappresentazione per alcuni anni. Ma l’apertura del nuovo teatro è durata poco tempo a così Dannu Miliu vanno al museo di Randazzo.
Un lungo percorso che ha portato la nascita e poi la fioritura del Cinema Trinacria presso la sua sede storica, negli anni immediatamente successivo al secondo conflitto mondiale. La pellicola come un nuovo ciclo vitale dopo gli orrori della guerra, con pellicole allegre di Totò e Aldo Fabrizi. Gaetano Origlio ha disposto di un pianoforte con nastri cambiabili. Perciò ha allestito una sala da ballo prima alle Grotte poi presso la sede del futuro cinema. Nel corso del tempo ci sono stati molti nostalgici dell’Opera dei Pupi. Per far rivivere questo, Gaetano realizza 50 modelli e tiene gli spettacoli (anni ’70) per un ritorno ad atmosfere uniche. C’era l’avanspettacolo, ossia prima la rappresentazione dell’Opera dei Pupi e poi la proiezione del film. Gaetano Origlio gestisce la sala sino agli anni ’60, poi passa tutto al figlio Giuseppe, il quale si occupa sia della cabina che della proiezione.
Curiosità legate al Cinema Trinacria
Giuseppe Origlio (classe 1945) è molto legato a questo luogo, il mondo cinematografico resta nel cuore, poiché ha caratterizzato tutta la sua vita. racconta diversi ricordi, come quello che il padre Gaetano, nei primi anni ’50, ha affittato una sala cinematografica ad Adrano. Questi, inoltre, ha chiesto due copie per proiettare I figli di nessuno, ma la Titanus ha rifiutato. Così Giuseppe, allora di otto anni, prende la bicicletta con la pellicola del film. Il primo tempo trovava proiezione ad Adrano, il secondo a Biancavilla. Un ricordo indelebile nella vita di Giuseppe raccontato a Tornatore, il quale tanto ne resta colpito da esprimerlo con una scena in Nuovo Cinema Paradiso.
Il Cinema Trinacria ha attraversato tutti i cambiamenti relativi alle proiezioni delle pellicole. Mutamenti che hanno portato questo mondo a reinventarsi costantemente, quindi a suscitare sempre curiosità tra il pubblico. Giuseppe Origlio ricorda Totò a colori (1952), il primo film multi cromatico. In seguito la Twenty Century Fox ha lanciato il primo film girato a CinemaScope, ovvero La Tunica (1953). In questo caso si è adattata la sala con gli impianti magnetici e adibendo uno schermo più lungo. Ancora, riferimento al sistema 70 mm, proposto per la prima volta col film Cleopatra del 1963. Lo schermo diviene doppio e cambia pure il suono.
Negli anni ’80, Giuseppe Origlio ha organizzato un revival coi film neorealisti. L’intento è stato fa ricordare alle generazioni più giovani le proprie origini, i cui genitori e nonni hanno attraversato immani difficoltà di vita, tendenti sempre al riscatto verso un’esistenza migliore. Ladri di biciclette, Sciuscià, La terra trema, Paisà, Umberto D. e altri hanno caratterizzato quella rassegna cinematografica.
Il declino e adesso una nuova rinascita
Il Cinema Trinacria ha continuato le proiezioni fino agli anni 2006-2007. Il terzo millennio è legato all’avanzare del digitale, aspetto che ha messo in difficoltà le sale cinematografiche di paesi e città. Mentre con la pellicola analogica l’esercente cinema può proiettare i film senza limiti, col digitale vi sono dei costi da sostenere e dei vincoli. Questo chiaramente non dà buoni risultati: le sale cinematografiche adesso, per la maggior parte, si concentrano nei centri commerciali. Esse non richiamano la stessa magia di quelle d’un tempo; sono asettiche e gestite dal monopolio di ricchi privati. Al giorno d’oggi, inoltre, i film da guardare si trovano su Internet: anche questo contribuisce a far perdere l’atmosfera di prima. Pure l’arrivo dei DVD ha nuociuto, soprattutto quelli pirata.
Molti/e biancavillesi provano nostalgia verso il Cinema Trinacria; così, nelle ultime settimane, Giuseppe Origlio ha deciso di organizzare delle proiezioni. Chi ha partecipato a quelle già avvenute, con film inediti, ha rivissuto le emozioni d’un tempo. Le sensazioni provate davanti al cinematografo, quando è stato pure luogo di aggregazione e raccoglimento, in queste occasioni riemergono. Giuseppe Origlio spiega come è fondamentale che l’esercente cinema accolga il pubblico e gli spiega il film che va a vedere. Questo costituisce una sorta di iniziazione verso il mondo cinematografico, che apre varie dimensioni e percezioni.
Poiché, sino ad alcuni decenni fa e a differenza dei ritmi frenetici odierni, non c’era molta possibilità di spostarsi, attraverso la pellicola si conoscevano altri luoghi e contesti, con le loro abitudini, usi e costumi. Il cinematografo come “finestra al mondo”, molto più autentica rispetto a quelle odierne. Il Cinema Trinacria rivive nel cuore dei/le biancavillesi e del signor Origlio. Un ricordo che tende a riprendere materialità, come si è cercato di fare col Cinema Benso a Noto.