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La Madonna dell’Elemosina, patrona di Biancavilla

La Madonna dell'elemosina, patrona e protettrice di Biancavilla

La Madonna dell’Elemosina a Biancavilla è oggetto di forte devozione e venerazione. Assieme ai santi Zenone e Placido è la protettrice della città. Si deve alla Madonna dell’Elemosina la fondazione di Biancavilla con un fatto prodigioso legato a una pianta di fico. Scopriamo assieme i dettagli.

La Madonna dell’Elemosina o Madre della Divina Misericordia

Il titolo “Mater Elemosinae” è uno dei tanti attributi della Madonna; esso deriva dal greco “Eleùsa” che significa misericordiosa. Maria dell’Elemosina coincide con la Madre di Misericordia, madre di Cristo e di tutti gli uomini.

E’ solitamente invocata dai biancavillesi come “Bedda Matri ‘a Limosina” (la Bella Madre dell’Elemosina).

La pro loco organizza iniziative in sinergia con tutte le realtà cittadine
Uno dei loghi della Pro Loco di Biancavilla raffiguranti le origini di Biancavilla e il miracolo della Madonna dell’Elemosina, attiva in città con tante iniziative.

La prodigiosa Icona della Madonna dell’Elemosina

Il culto della Madonna dell’Elemosina è legato alla storia e anche a un miracolo: nel 1482,un gruppo di profughi albanesi (arbëreshë) provenienti dai Balcani, dall’Albania e successivamente dalla Morea, guidati da Cesare De Masi, diretti verso Piana degli Albanesi, si fermarono in una zona allora chiamata Callicari Poggio Rosso, luogo probabilmente dell’antica Inessa, appartenente alla nobile famiglia dei Moncada. Gli albanesi, professanti il rito greco-bizantino, portarono con sé l’icona della Madonna, una reliquia del soldato martire d’Arabia, S. Zenone, e una croce di stile orientale.

la Sacra Icona lignea della Madonna dell'elemosina posta nell'altare maggiore della basilica santuario di Biancavilla.
La Sacra Icona lignea della Madonna dell’Elemosina posta nell’altare maggiore della basilica santuario di Biancavilla. Foto di S. Portale

Gli Albanesi prepararono il campo e appesero la sacra Icona ad un albero di fico. Al mattino, al momento di riprendere il viaggio, gli esuli trovarono la loro icona interamente aggrovigliata fra i rami, tanto da non riuscire a liberarla. Vari furono i tentativi tutti vani. Si lesse l’accadimento come la volontà divina che voleva fermarsi lì. Fu così che il Conte Gian Tommaso Moncada, colpito dall’accaduto, concesse ospitalità alla colonia greco-albanese. Nacque così la città di Callicari, a 30 km circa da Catania. Il primo nucleo abitativo della città sorse proprio dove ora si trova la cosiddetta “Chiesa Ranni“, la Chiesa Madre. Dapprima denominata Callicari divenne Casale dei Greci, poi Albavilla ed infine Biancavilla, per omaggiare la regina Bianca di Navarra.

“Bedda Matri ‘a Limosina”

L’icona raffigura la Madre Misericordiosa con in braccio il Bambino; entrambi guardano in direzione dei fedeli. La posa è affettuosa e naturale. L’immagine appartiene all’iconografia mariana di matrice bizantina e presente in Puglia, Campania, Calabria. La Madonna e il Bambino recano volti dal colorito bruno. La tavola misura 67×86 cm. ed è dipinta con colori a tempera d’uovo su legno di cedro, tipico del Libano. Lo stile è reco-bizantino. L’icona risale agli inizi del XV secolo.

a Madonna dell'Elemosina con la riza in argento, oro, e gioielli in occasione delle solenni celebrazioni di agosto e ottobre.
La Madonna dell’Elemosina con la riza in argento, oro, e gioielli in occasione delle solenni celebrazioni di agosto e ottobre. Foto di S. Portale

Durante le feste più importanti e le altre solennità, l’Icona viene rivestita con una lamina sbalzata in argento, oro e gioielli. Sul capo della Madonna e del Bambino sono presenti le corone in oro e preziosi, frutto degli ex- voto dei biancavillesi, dopo i miracoli ricevuti. La Madonna dell’Elemosina venne solennemente incoronata il 3 ottobre 1948, mentre il Bambin Gesù il 26 agosto 1961. Pochi anni fa all’icona sono state aggiunte due parti ai lati che raffigurano degli angeli che tributano onori alla Madre della Misericordia.

Gli altri miracoli della Madonna dell’Elemosina

La sacra icona fu oggetto di altri miracoli per la cittadina. In occasione di tempeste violente, episodi di siccità, eruzioni, terremoti, epidemie i Biancavillesi ricorrevano alla Madonna dell’Elemosina. Nella siccità del 1876, la sacra immagine fu portata in processione con tempo sereno; non appena si giunse alla chiesa di S. Orsola, si riversò una tale ondata di pioggia, da costringere tutti a rifugiarsi nella chiesa.

Un fatto simile accadde di nuovo nel maggio dell’anno 1948. Nel 1576 la peste fece grandi stragi in Sicilia mentre il popolo di Biancavilla, grazie alle suppliche dei fedeli ne fu del tutto esente.

a Madonna dell'Elemosina sull'altare maggiore della basilica santuario in onore dei festeggiamenti di agosto
La Madonna dell’Elemosina sull’altare maggiore della basilica santuario in onore dei festeggiamenti di agosto. Foto di S. Portale

Durante le eruzioni dell’Etna nel 1536 e nel 1603, e quella disastrosa del 1669 Biancavilla non ebbe danni. L’eruzione del 1879 era addirittura diretta verso Biancavilla. I Biancavillesi rivolsero suppliche alla Madre che, come accaduto con il velo di Santa’Agata, deviò il corso della lava. La Madonna salvò Biancavilla anche dal rovinoso terremoto del 1693 e da quello più recente del 2018.

La protezione sulla città

Un ulteriore evento miracoloso si replicò il 30 Giugno 1942, quando un terribile terremoto ed un’eruzione lavica minacciarono di nuovo la città; la lava scendeva diretta su Biancavilla; i Biancavillesi condussero in processione l’Immagine sul fronte lavico, e questo si arrestò alle ore 21 del 2 Luglio.

La Santa Madre fu particolarmente vicina ai suoi fedeli anche in occasione dellaSeconda Guerra Mondiale, in particolare durante lo sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia, nel luglio 1943. Biancavilla rimase miracolosamente illesa. Solo poche case furono distrutte. Non vi furono neppure saccheggi e uccisioni.

Il popolo fu riconoscente accostando l’evento alla protezione mariana; il 28 settembre del 1948 vi fu l’Atto di Consacrazione della città alla Madre e Regina dell’Elemosina. La Madonna reca anche il titolo di “Custode delle genti dell’Etna“. Sull’altare maggiore, ai lati delle pareti, si trovano raffigurati in affreschi il miracolo del fico e la consacrazione della città alla Madonna.

Gli affreschi all'interno della basilica santuario dedicati alla Madonna dell'Elemosina
Gli affreschi all’interno della basilica santuario dedicati alla Madonna dell’Elemosina. Foto di S. Portale

L’Icona di Maria SS. dell’Elemosina è arrivata anche in Vaticano, esposta in Piazza San Pietro, dove è stata venerata da Papa Francesco, nel settembre 2016 in occasione del giubileo della Misericordia. A ricordo di questo evento, all’interno della basilica, a fianco della cappella del Santissimo Sacramento, si trova una raffigurazione di Papa Francesco che accoglie e prega la nostra Madonna.

Le celebrazioni in onore di Maria SS. dell’Elemosina

A Biancavilla, la Madonna dell’Elemosina viene celebrata per ben due volte. Anticamente la festa si teneva lunedì di Pasqua. Intorno alla metà dell’800, la Congregazione per il Culto divino stabilì che tale festa si celebrasse il 23 di Agosto, o nell’ultima domenica di agosto che oggi coincide con la Grande Festa.

Successivamente alla celebrazione si tiene la processione per le vie del centro storico cittadino, con autorità religiose, civili, militari, associazioni, fedeli e banda. Dapprima l’icona percorreva il centro arrivando fino a Villa delle Favare. Da qualche anno, la processione di concentra limitatamente al centro storico.

Un’ulteriore celebrazione solenne si tiene il 4 ottobre, festa che precede quella del santo patrono Placido. In tale giorno, l’Icona torna in processione per le vie del centro storico sull’artistico fercolo maggiore, realizzato come ex voto dai biancavillesi, per lo scampato pericolo dal terremoto del 1883.

La Grande Festa

L’ultima domenica di agosto si tiene la Grande Festa. In tale occasione la città di Biancavilla fa memoria delle sue origini e del suo legame con Maria; è un momento molto importante per la comunità biancavillese che si ritrova tutta riunita per celebrarla. La celebrazione ufficiale si tiene sul sagrato della basilica santuario. La Santa Messa solenne prevede la partecipazione di grandissime personalità religiose.

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La facciata della basilica santuario, uno dei simboli di Biancavilla, parata a festa coi drappi. Foto di S. Portale

Le vie e anche la Basilica, sono abbellite da drappi di colore bordeaux con ricamate le iniziali in oro SME, Santa Maria dell’Elemosina, con cui si saluta il passaggio della Madonna. L’icona è solitamente portata in processione con un fercolo minore da coloro che appartengono all’omonima associazione.

I festeggiamenti 2021

 Anche quest’anno per via della pandemia, i festeggiamenti saranno limitati. La festa è preceduta da un novenario di preparazione che culminerà domenica 29 alle ore 8,30 S. Messa in suffragio di tutti i defunti biancavillesi nel periodo della pandemia; alle ore 12 si terrà ore 12,00 ‘A calata dà ‘Cona, ovvero la traslazione dalla navata all’altare maggiore della sacra effige. Alle 19 prevista la Solenne esposizione sul portale maggiore della Basilica. A seguire il solenne pontificale quest’anno presieduto da di S. E. Rev.ma Mons. Giuseppe BATURI, Arcivescovo Metropolita di Cagliari e Vice Presidente della CEI. Nel corso della Celebrazione, omaggio floreale e rinnovo dell’Atto di affidamento della città di Biancavilla alla Madonna dell’Elemosina pronunciato dal sindaco e preghiera di supplica per la liberazione dalla pandemia. Al termine si terrà uno spettacolo di luci e fuochi pirotecnici. 

A causa delle restrizioni per il contenimento della pandemia da Covid-19, la tradizionale processione non avrà luogo. Sarà consentito ai fedeli accostarsi all’icona per un atto di devozione personale.

La Madonna dell’Elemosina, patrona di Biancavilla ultima modifica: 2021-08-27T10:00:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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