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L’oliva Nocellara dell’Etna, ricette e usi

Nocellara Copertina

L’oliva Nocellara dell’Etna, qualità che è abbondantemente coltivata nel territorio di Biancavilla, si presta a molti usi e ricette tradizionali e innovative.

L’oliva Nocellara dell’Etna

La Nocellara etnea, conosciuta localmente come Nuciddara, Ghiandolara, Augghiarola è una cultivar di olivo della Sicilia. E’ un frutto dalla storia centenaria. Si coltiva in grande prevalenza nei comuni alle falde dell’Etna; è differente della varietà omonima coltivata nella Sicilia occidentale, ovvero la Nocellara del Belice. La Nuciddara o Nocellara è la varietà che permette di realizzare un per ottenere un olio extra vergine di oliva di qualità.

Dal 1947 al 1952 due ricercatori della stazione sperimentale di frutticultura e di agrumicultura di Acireale, Vincenzo Bottari e Paolo Spina, intrapresero uno studio accurato sulle varietà di olivo coltivate in Sicilia. Entrambi descrissero la Nocellara etnea, annoverandola fra le qualità migliori.

Avviato l’iter del riconoscimento del marchio Dop

Protagonista di queste settimane, con l’attività di raccolta. La Nocellara Etnea, negli scorsi mesi, è stata anche oggetto di un iter volto al riconoscimento come prodotto DOP per valorizzare le proprietà nutritive e organolettiche e per dare il valore adeguato alla produzione locale.

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Le tipiche olive della qualità Nocellara dell’Etna. Foto di S. Portale

Usi dell’oliva Nocellara dell’Etna

La Nocellara è un prodotto versatile in cucina che si presta a diversi usi.

Le olive sono anche le protagoniste della festa di Sant’Agata, fra i dolci più iconici e consumati. Le olivette sono fatte di pasta di mandorla verde e ricoperte di zucchero e richiamano della forma la Nocellara etnea, perché si ricollegano a un miracolo che ha per protagonista la Santa catanese.

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Uno degli usi delle olive della qualità Nocellara dell’Etna. Foto di S. Portale

Olive in salamoia e sciacciate

Le olive in salamoia sono tra le conserve più apprezzate della nostra antica tradizione siciliana; tipica del periodo autunnale e invernale, essa si prepara durante la raccolta delle olive, fra fine novembre e dicembre. Per realizzarla bisogna: schiacciare con una pietra un’ oliva per volta e denoccionarla. Quando tutte le olive saranno tutte schiacciate o meglio “ammaccate” e private del nocciolo, dovranno essere lavate. Bisogna poi metterle in ammollo in un recipiente con acqua per tre o quattro giorni, affinché sia eliminato il gusto amaro.

Ogni giorno l’acqua delle olive dovrà essere cambiata; al quarto giorno le olive saranno pronte per essere sciacquate e conservate. In un recipiente si mettano gli spicchi d’aglio e, a piacimento, anche i peperoncini o il finocchio selvatico. Successivamente si mescola il tutto con il sale.

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Olive cunzate, realizzate con la qualità della Nocellara dell’Etna. Foto di S. Portale

Olive cunzate

Dopo essere state ammollo le olive sono pronte per essere “cunzate” con le spezie. Quando saranno asciutte, occorre trasferitele in una insalatiera e condirle con l’aceto  di vino bianco, l’aglio e l’origano e l’olio di oliva extravergine. Mescolate e servite.

Le olive cunzate sono una prelibatezza da gustare come stuzzichino durante l’aperitivo, come antipasto insieme a formaggi e salumi o semplicemente per guarnire piatti e pietanze.

Le olive schiacciate e condite con spezie sono adatte a essere consumate col pane caldo casareccio

Un prodotto che appartiene alla nostra storia: le olive Nocellara dell’Etna sono veramente un preziosissimo frutto dalle grandi potenzialità da sfruttare pienamente.

L’oliva Nocellara dell’Etna, ricette e usi ultima modifica: 2021-12-15T10:00:00+01:00 da SABRINA PORTALE

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